Poste Italiane comunica che oggi 1 dicembre 2020 vengono emessi dal Ministero dello Sviluppo Economico due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Festività” dedicati al Santo Natale, relativi al valore della tariffa B pari a 1,10€ e B zona 1 pari a 1,15€.
I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
Francobollo con soggetto pittorico:
Tiratura: trecentomila esemplari.
Fogli da ventotto esemplari.
Bozzetto: a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
La vignetta riproduce, un dipinto di Pietro Bonaccorsi, detto Perin del Vaga “Madonna con il Bambino” realizzato nel 1534 (Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia).
Completano il francobollo le leggende “MADONNA CON IL BAMBINO”, “PERIN DEL VAGA” e “NATALE” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
Francobollo con soggetto grafico:
Tiratura: seicentomila.
Foglio: quarantacinque esemplari.
Bozzettista: Natino Chirico.
La vignetta riproduce un’opera pittorica di Natino Chirico dal titolo “Stella cometa”.
Completano il francobollo la leggenda “BUON NATALE” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA1”
L’annullo primo giorno di emissione per il francobollo con soggetto pittorico sarà disponibile presso l’ufficio postale di Perugia Centro, mentre per il francobollo con soggetto laico presso lo Spazio Filatelia Roma.
I francobolli e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.
Per l’occasione sono state realizzate due cartelle filateliche, distinte per ogni francobollo, in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata e affrancata e una busta primo giorno di emissione al prezzo di 15€ ciascuna.
TESTO BOLLETTINO
Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia è motivo di grande soddisfazione che sia stata scelta un’opera appartenente alla sua collezione d’arte come immagine del francobollo a tema religioso dedicato al Santo Natale 2020, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico e distribuito da Poste Italiane: la Madonna con il Bambino di Perin del Vaga del 1534. Il dipinto, di notevole valore storico-artistico, esprime con grande forza visiva il tema della maternità sacra tipico della tradizione figurativa rinascimentale.
Da anni l’iniziativa del Ministero ha l’indubbio merito di contribuire, in occasione della celebrazione del Natale, alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, facendo scoprire, attraverso un’emissione filatelica destinata al vasto pubblico, anche opere poco conosciute. È una forma di sostegno all’arte, in ogni sua forma ed espressione, che anima da sempre anche la missione della Fondazione perugina, che grazie a questo francobollo vede così riconosciuto un impegno collezionistico trentennale.
In questo periodo, guidata dall’idea che l’iniziativa privata rivesta un ruolo fondamentale nella salvaguardia del patrimonio artistico e culturale nazionale, la Fondazione ha infatti acquisito – direttamente sul mercato o attraverso donazioni e lasciti – quasi mille opere. Una raccolta che attualmente comprende – per limitarsi agli artisti maggiori e alla sola pittura – lavori di Matteo da Gualdo, Luca Signorelli, il Pintoricchio, il Perugino, Gian Domenico Cerrini, Federico Zuccari e il Guercino.
Questo patrimonio – ospitato stabilmente a Perugia nello spazio museale di Palazzo Baldeschi al Corso – rappresenta a tutti gli effetti un “bene pubblico”, a disposizione dei cittadini e degli appassionati d’arte. Uno spirito di condivisione che nasce dalla consapevolezza che tale patrimonio rappresenti parte fondamentale dell’identità storica e culturale della nazione italiana e della sua immagine nel mondo.
Perin del Vaga (Firenze, 1501 – Roma, 1547), Madonna con il Bambino, 1534, olio su tavola, 123 x 88,5 cm
Perugia, Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
La Madonna con il Bambino, attribuita a Perin del Vaga, è stata individuata nel 2013 nel mercato antiquario dopo lunghe ricerche. A causa del suo precario stato di conservazione, nel 2014 è stata oggetto di un delicato intervento di restauro che l’ha riportata alla sua forma originaria.
L’opera, come risulta dal cartiglio apposto dallo stesso artista lungo il margine inferiore della tavola, è datata 1534. Risale perciò all’ultimo periodo del suo secondo soggiorno pisano prima del definitivo ritorno a Roma, dove morirà nel 1547. Nel frattempo, Perin del Vaga aveva lungamente lavorato a Genova: in particolare alle decorazioni ad affresco di Palazzo Doria, testimonianza di quanto l’artista fiorentino fosse stato influenzato dall’estetica raffaellesca.
Influenza che appare evidente anche nella Madonna con il Bambino e che nasce dallo stretto rapporto di discepolanza e collaborazione intrattenuto da Perin col maestro urbinate. Di quest’ultimo era ad esempio il progetto dei cicli murali delle Logge Vaticane alla cui realizzazione egli ha contribuito insieme ad una squadra di importanti artisti.
Nell’anno in cui si celebra il cinquecentenario dalla morte di Raffaello, la scelta – come immagine del francobollo dedicato al Natale 2020 – di un’opera di un suo allievo diretto è anche un modo per testimoniare la rapida diffusione in tutta Italia del rivoluzionario stile dell’urbinate e del profondo influsso che esso avrebbe esercitato per tutti i secoli a venire.
Dal punto di vista figurativo, questa tavola si caratterizza per il paesaggio dilatato e luminoso alle spalle dei due soggetti e che sembra condurre colui che guarda fuori dalla stanza, dove può incontrare una rappresentazione fresca e ariosa della natura.
Quanto al tema della maternità-natività, classico della pittura cinque-seicentesca, esso riveste un particolare significato, storico e simbolico, in un territorio come quello dell’Umbria, come dimostra la grande quantità di opere con questo soggetto – affreschi, tele e tavole – presenti non solo nei musei, ma in molti edifici storici e religiosi. Espressione di una tradizione culturale e spirituale che ancora oggi rivive nelle rappresentazioni storico-allegoriche che nel periodo natalizio vengono realizzate nelle città come nei piccoli borghi della regione.
Cristina Colaiacovo - Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
Una Cometa dai mille colori simili a una pioggia di stelle si staglia su un cielo rosso che ha il calore del Natale!
Esprimiamo un desiderio.
Immaginiamo di trovarci con tutti i nostri cari attorno al tavolo imbandito per la cena della Vigilia, con i bimbi chiassosi che fremono di curiosità in attesa dei regali ed i “grandi” che finalmente si ritrovano e si raccontano di come hanno vissuto questi giorni inconsueti, tra sprazzi di incertezza e momenti di tanta desiderata serenità.
Felici, finalmente tutti insieme, in un abbraccio intenso, profondo e caldo come il rosso di questo cielo.
Come nel Vangelo, dove la Stella di Betlemme con la sua luce guida Maria e Giuseppe verso il sicuro e caldo rifugio della capanna che accoglie la nascita di Gesù e conduce al suo cospetto i sapienti Re Magi, certi che con la sua venuta si apra una nuova era per il mondo, così oggi questa Cometa di Natino Chirico con i bagliori delle sue gocce colorate ci conduce verso il futuro, verso il dopo che non tarderà a venire.
Seguiamo la Cometa, assaporiamo e viviamo tutte le emozioni che i suoi colori ci mostrano.
La tristezza e lo sconforto dei piccoli punti di blu profondo, l’energia delle sferzate di giallo brillante, l’empatia delle dense gocce di rosa inaspettato, la consapevolezza dei lampi di bianco illuminante sono scritti che narrano con fiducia i sentieri colorati che ispirano l’opera.
La Cometa di Chirico, nella quale la grafica pop emerge in una teoria di emozioni, ci esorta a coltivare quella speranza che il verde, rapido e sapiente, ci indica, riportandoci alla natura e alla sua inesorabile legge: la perenne transitorietà delle cose.
Coltivare la speranza non è mai ottuso ottimismo, ma consapevolezza dell’avvicendarsi dei momenti nella vita di ognuno di noi, così come nella storia dell’Umanità.
Si racconta di come i Re Magi, guardando lontano con coraggio e fiducia, abbiano affrontato la fatica del viaggio e raggiunto il punto indicato dalla Stella di Betlemme, e noi oggi dobbiamo guardare oltre il momento lasciandoci guidare dai colori di una stella che vuole risplendere e indicarci una via.
Come i Romani, che trascorrevano assieme i giorni più bui dell’anno alla luce di un ciocco di legno ardente, rischiariamo questo Natale con la luce della speranza immaginando un futuro diverso.
Questo è il mio desiderio ed il mio augurio.
Buon Natale 2020.
Fabio Gregori - Responsabile Filatelia Corporate Affairs